Mortalis by R.A. Salvatore

Mortalis by R.A. Salvatore

autore:R.A. Salvatore [Salvatore, R.A.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9780345430397
editore: Armenia
pubblicato: 2001-04-02T16:00:00+00:00


XIX

Concreta indifferenza

* * *

Il maestro Bou-raiy si era offerto di mandare vari fratelli più giovani in viaggio con De’Unnero, ma lui aveva rifiutato categoricamente, sia perché non aveva bisogno di nessun lacchè di Bou-raiy che riferisse ogni sua mossa, sia perché desiderava fare in fretta.

E lui sapeva come viaggiare veloce: si trasformò nella tigre mannara, divenne un grande felino sotto il bagliore di Sheila e percorse varie miglia più rapidamente di quanto avrebbe potuto fare anche se avesse montato un ottimo cavallo. Tuttavia tutte quelle ore di viaggio furono una tribolazione per il monaco, perché gli giungeva l’odore di prede di ogni genere, di conigli selvatici e cervi, di bestiame e di pecore, e soprattutto di esseri umani. Lui sapeva che cedere, cibandosi anche soltanto della carne di uno scoiattolo, per lui avrebbe rappresentato una sconfitta, sarebbe equivalso a consentire al grande spirito felino che si era fatto strada nella sua forma corporea di assumere il controllo sulla sua emotività; avrebbe cacciato e divorato uno scoiattolo, e prima di tornare a svegliarsi si sarebbe ritrovato coperto di sangue umano. Il monaco lo sapeva e perciò contrastava la cosa, al punto che la sua fortissima volontà ebbe ancora una volta la meglio sullo spirito della tigre mannara.

Usò la forma del grande felino soltanto per gli spostamenti e sotto quelle spoglie percorse addirittura settanta miglia in una sola notte. La sua prima destinazione, per ordine dei maestri di St.-Mere-Abelle, doveva essere St. Gwendolyn sul Mare, un’abbazia importante, la quinta in ordine di grandezza all’interno dell’Ordine Abellicano, e quella che ospitava le uniche donne dell’Ordine, le sorelle di St. Gwendolyn, così chiamate in onore di una martire relativamente minore del terzo secolo. Il piano di De’Unnero era restare a St. Gwendolyn il minor tempo possibile, poi prendere una nave che sarebbe salpata dal porto dell’abbazia, veleggiare a sud lungo la costa del Mantis Arm, diretto a Entel e a St. Bondabruce, residenza del potente abate Olin. De’Unnero era fiducioso di poter ricevere più cooperazione e alleanza da quell’uomo che da chiunque altro a St.-Mere-Abelle, e perciò era ansioso di arrivare lì prima che Olin salpasse diretto al Collegio degli Abati. Pensava di potercela fare se a St. Gwendolyn fosse riuscito a trovare un trasporto marittimo.

Dopo aver viaggiato duramente per una settimana, quando finalmente giunse in vista di St. Gwendolyn sul Mare, un’abbazia dalle mura bianche con minareti svettanti, maestro De’Unnero abbandonò il proprio progetto e capì, dalla scena che circondava l’abbazia, che tutti i suoi piani futuri sarebbero stati a loro volta alterati.

Inevitabilmente.

Perché lì, sparsa intorno ai campi di St. Gwendolyn, De’Unnero vide la realtà del futuro di Honce-the-Bear, vide le masse ammalate accalcate sotto lacere tende, vestite di panni sporchi, e l’area circostante piena di rifiuti, immondizia e cadaveri.

Quella prima immagine dei terreni devastati intorno a St. Gwendolyn bruciò nel cuore e nell’anima di maestro Marcalo De’Unnero, lo assalì come il peggiore spettacolo in assoluto a cui avesse mai assistito, come una profezia di ignobile rovina e disperazione, la prova inequivocabile del fatto che Dio aveva abbandonato completamente la sua terra e il suo Ordine.



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